Presentazione

La colonna di fuoco è la splendida immagine biblica che il canto dell’Exsultet riprende dalla grandiosa narrazione di Esodo 14, lettura fondamentale della Veglia pasquale. Essa condensa il ricordo della fuoriuscita dall’Egitto: un popolo reso schiavo, senza dignità, scopre la possibilità di un nuovo cammino. Anche nel deserto la luce del fuoco divino accompagna i figli di Israele nel faticoso percorso verso la Terra promessa.

Nell’anno del Sinodo sui giovani, che manifesta una particolare attenzione per la ricerca della propria vocazione, il recupero di questa potente immagine della liturgia battesimale risulta di grande suggestione. Anche oggi i giovani in Italia si presentano con alcune caratteristiche del popolo che grida a Dio, e riceve in dono la chiamata all’Esodo: molti senza lavoro, molti senza prospettive, molti di essi sfruttati, molti altri ancora parcheggiati indefinitamente; alcuni addirittura perduti nelle paludi insidiose della subcultura del divertimento senza futuro.

Ma non è solo ai giovani che la parola divina viene rivolta: Dio, che aveva chiamato Abramo e Mosè in età ormai avanzata, invita tutta la Chiesa a ritrovare la giovinezza dello Spirito. Per tutti i credenti adulti delusi, disillusi, anch’essi impaludati in una vita che di cristiano ha solo qualche vago ricordo, la parola divina è un fuoco che tende a riaccendere l’ardore e sospinge a non lasciarsi raffreddare dalla visione dei molti segnali di iniquità e peccato presenti nel mondo.

I molti messaggi negativi non possono soffocare la presenza buona di Dio nella storia e la forza del suo Spirito che continua, anche nascostamente, a suscitare carità, coraggio, testimonianza. Giovani, adulti, comunità intere sono chiamate da Dio a riscoprire la bellezza della loro vocazione cristiana.

Il tempo della Quaresima è il tempo favorevole, che il sussidio intende aiutare a riscoprire, in tutta la sua pregnanza ed essenzialità. Senza prospettare gesti appariscenti, tali da soddisfare il gusto dell’esteriorità propagandistica, viene proposta la densità quotidiana di un percorso di conversione, fondato sull’ascolto della Parola di Dio, sulla ripresa di una liturgia autentica “seria, semplice e bella”, sulla capacità di tutto il popolo di Dio di unire le voci per cantare le lodi di Dio, non per esibirsi su un palcoscenico mediatico, ma perché vive della presenza del Signore.

Il fuoco dello Spirito che oggi ci guida non è un fuoco distruttore: è una luce gentile, che splende nella notte, e che offre a tutti percorsi nuovi. Impariamo a seguirla!

Con l’auspicio che questo umile strumento possa contribuire a rendere le nostre celebrazioni luogo in cui si possa sperimentare la bellezza e la tenerezza di Dio, Padre misericordioso, lo affido ai presbiteri, ai diaconi e agli operatori pastorali, perché possano trovarvi idee e suggerimenti per un cammino fecondo e fedele alla sequela di Cristo Crocifisso-Risorto, sorgente della vita e della gioia.

 

 Nunzio Galantino
Segretario Generale della CEI